MONUMENTO A GIUSEPPE VERDI DI PARMA
Comune: Parma (PR) - Tema: ArteIl Monumento a Giuseppe Verdi di Parma venne ideato su progetto dell’architetto Lamberto Cusani nel 1913, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi, e fu inaugurato il 22 febbraio 1920 nella piazza antistante la stazione ferroviaria di Parma.
Inizialmente, l’imponente struttura in granito e bronzo, alta quanto il vicino Palazzo della Pilotta, si strutturava come un grande arco di trionfo sormontato da leoni che trainavano un carro mitologico. L’arco collegava due braccia semicircolari voltate a portico, ornate da 28 statue realizzate dallo scultore palermitano Ettore Ximenes, ciascuna raffigurante una delle opere verdiane disposte in ordine cronologico della corretta sequenza temporale di composizione.
Sfortunatamente, durante i bombardamenti del 13 maggio 1944, il monumento fu colpito: sebbene il danno non fosse devastante, nel dopoguerra si decise la sua demolizione per lasciar posto a nuovi palazzi, suscitando numerose polemiche. Venne risparmiata la grande ara centrale, rappresentata da un grande altorilievo bronzeo con Verdi in meditazione circondato dalle Muse che gli suggeriscono, nell’ordine, l’Ispirazione, la Melodia, il Canto, il Ritmo della Danza, l’Amore e la Morte.
La parte posteriore è invece suddivisa in tre distinti altorilievi, che rappresentano, in successione: la scena dell’approvazione, da parte dell’assemblea delle Province Parmensi, dell’annessione al Regno d’Italia, la scena (con la celebre epigrafe Viva V.E.R.D.I.), della trionfale accoglienza riservata dalla città di Torino al Maestro, delegato dell’assemblea, per recare nelle mani del re Vittorio Emanuele II l’esito delle deliberazioni assunte e la scena della consegna da parte di Verdi e altri delegati al re Vittorio Emanuele II delle deliberazioni stesse.
Oggi, sempre visitabile, è ricollocato nel Piazzale della Pace accanto al Palazzo della Pilotta.
Delle ventotto statue originarie, solo nove furono recuperate e trasferite alla Sala dell’Arena del Sole di Roccabianca, dove tuttora si conservano.
Non sono ancora presenti contenuti in questa sezione, se hai materiali da integrare contattaci

Non sono ancora presenti contenuti in questa sezione, se hai materiali da integrare contattaci