GRAND HOTEL ET DE MILAN
Comune: Milano (MI) - Tema: StoriaIl legame tra Giuseppe Verdi e Milano fu profondo e durò tutta la vita del Maestro, iniziando nel 1832 quando giovanissimo presentò domanda di ammissione al Conservatorio senza, però, essere ammesso. Un secolo dopo, ironia della storia, proprio quell’istituzione sarebbe stata intitolata a suo nome.
Milano fu per Verdi molto più di una città: fu culla e palcoscenico della sua affermazione artistica. Al Teatro alla Scala debuttò nel novembre 1839 con Oberto, Conte di San Bonifacio, dando inizio a un rapporto indissolubile con il teatro lirico più celebre d’Italia. E proprio a pochi passi dalla Scala si trova l’Archivio Ricordi, dove sono conservati gli autografi di 23 delle sue 28 opere, insieme a un eccezionale patrimonio iconografico sulle prime rappresentazioni.
A partire dal 1872, Verdi scelse di risiedere regolarmente presso il Grand Hotel et de Milan, in Via Manzoni, durante i suoi soggiorni cittadini. Da qui seguì anche i lavori per la costruzione della Casa di Riposo per Musicisti, che definì “la mia opera più bella”. In quegli anni, tra momenti di ritiro e slanci creativi, lavorò a capolavori come Otello e Falstaff.
La suite n° 105 dell’hotel che porta il suo nome, con tre balconi affacciati su Via Manzoni, unisce ancora oggi comfort moderni e arredi storici, tra cui la scrivania personale di Verdi. Dopo la prima di Otello, il 5 febbraio 1887, la carrozza che lo riportava al “Milan” fu trainata a braccia dai milanesi, in un gesto di affetto commosso. Affacciatosi dal balcone con il tenore Francesco Tamagno, il pubblico ricevette in dono un bis improvvisato.
Durante la sua agonia, nel gennaio del 1901, Milano si fermò: si posò la paglia su via Manzoni per attutire ogni rumore e rispettare il suo riposo. All’ingresso dell’albergo venivano esposti quotidianamente bollettini medici, letti da centinaia di persone in silenziosa attesa.
Verdi si spense il 27 gennaio 1901 nella sua suite. All’esterno dell’hotel, una lapide ricorda quel momento con parole scolpite nella memoria:
Questa casa fece nei secoli memoranda Giuseppe Verdi, che vi fu ospite ambito e vi spirò il dì 27 gennajo del 1901. […] A perpetuo onore del sommo che avvivò nei petti italici con celestiali armonie il desiderio e la speranza di una patria.
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