FONDAZIONE RENATA TEBALDI

Comune: Borgo Maggiore (San Marino) - Tema: Storia

Situata nello Stato della Repubblica di San Marino e costituita il 30 dicembre 2004 con autorizzazione di Renata Tebaldi (riconosciuta giuridicamente il 27 gennaio 2005), la Fondazione Renata Tebaldi ha come obiettivo quello di tutelare e rafforzare nel mondo il ricordo e la fama della grande Artista. La Fondazione, che non ha scopo di lucro, persegue i propri obiettivi attraverso la promozione di attività culturali e musicali di vario genere, prevalentemente un Concorso Internazionale di Canto e concerti. Il patrimonio economico della Fondazione deriva da contributi, sponsorizzazioni, donazioni, aiuti volontari ed attività promozionali che la stessa Fondazione pone in atto per il proprio sostentamento.

Renata Tebaldi approdò a San Marino quasi per caso. Ad introdurla gradualmente alla relazione con la realtà della Fondazione fu l’amico indimenticabile Valentino Bertinotti: cultore tenace ed attento di canto operistico, per sua propria sensibilità e formazione, assorbita fin dalla più giovane età nell’ambiente famigliare e nel clima culturale della Rimini di un tempo.
Venne spontaneo nello svolgersi di questa amicizia, porsi la domanda in più occasioni: quale futuro, alla luce del tempo attuale, avrebbe avuto o avrà il melodramma? Quali attese ancora poteva rappresentare la comunicazione del “bel canto” nella prospettiva a venire?
La prima edizione del Concorso International Voice Competition si tenne nel Settembre del 2005, con un desiderato ma anche inaspettato successo di adesioni, giunte da ogni parte del mondo.

Più volte, Renata Tebaldi dichiarò di considerare come suo autentico esordio scenico quello di fine 1945 a Trieste, quando indossò per la prima volta le vesti di Desdemona nell’Otello di Giuseppe Verdi.
A partire da quella occasione, e fino all’ultima performance scenica, furono undici i personaggi verdiani che si avvalsero della sua voce, intermedia tra lirico e drammatico, singolarmente idonea ad esaltare la casta passionalità con cui il Verdi della maturità raffigurò le sue donne sceniche. Sarà stato per la rara trasparenza del timbro, per la rotondità della cavata o pure per il sensazionale velluto vocale, certo è che la definizione di angeli passionali sarebbe arduo negarla alle donne verdiane così come sapeva porgerle lei, la Tebaldi.

A completare la disamina delle figure verdiane, resterebbero le tre che non conobbero la prova del palcoscenico limitandosi a palesare il loro messaggio soltanto in disco: la Leonora de Il Trovatore, Elisabetta di Valois del Don Carlos ed Amelia di Un ballo in maschera. Di queste basterà ricordare che a tutte lei seppe donare un canto ampio e dolce, mai disgiunto dal fascino dell’effusione lirica e dall’espansione vocale tutta particolare, oltre a dei tratti angelicati misti a sacrificali voluttà a lei propri.


Per maggiori informazioni e curiosità, visita il sito: https://www.fondazionerenatatebaldi.org/

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