I DUE FUNERALI DI GIUSEPPE VERDI A MILANO
Tema: StoriaNon tutti sanno che Verdi ebbe addirittura due funerali.
Il compositore morì per un ictus il 27 gennaio 1901, nella stanza n° 105 del Grand Hotel et de Milan, che divenne la sua dimora dal 1872 al 1901 grazie alla sua vicinanza al Teatro alla Scala. Qui compose l’Otello e il Falstaff e seguì i lavori della Casa di Riposo per Musicisti che lui stesso commissionò in Piazza Buonarroti.
Durante i sei giorni di agonia che precedettero la sua morte, le strade intorno all’hotel furono cosparse di paglia per evitare che il rumore degli zoccoli e delle carrozze lo disturbasse: un gesto che dimostra l’affetto che i milanesi nutrivano per lui.
Verdi aveva chiesto che i suoi funerali fossero umili e che, dopo la sua morte, venissero dati mille lire al giorno ai poveri di Sant’Agata.
Tuttavia, l’amore del popolo italiano per il compositore era talmente grande che entrambi i funerali furono tutt’altro che semplici. Il primo doveva essere privato. La bara sarebbe dovuta essere trasportata al Cimitero Monumentale di Milano all’alba, ma fin dalle prime ore del mattino decine di migliaia di persone provenienti da ogni parte della città si riunirono per rendere omaggio al compositore.
Un mese dopo, il corpo venne trasferito alla Casa di Riposo per Musicisti da lui ideata.
Oltre 300.000 persone presero parte al corteo, guidato da un coro di 820 voci che intonava Va, Pensiero, diretto dal Maestro Arturo Toscanini.
Il corteo fu così numeroso che impiegò undici ore per raggiungere la casa di riposo in Piazza Buonarroti, dove il compositore è ancora oggi sepolto, accanto alla sua seconda moglie Giuseppina Strepponi.
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